La sete è un segnale fisiologico dell’organismo che segnala la necessità di ripristinare una adeguata idratazione. Salvo casi molto particolari, quindi, non esiste un concetto di sete “sbagliata” da correggere: se si ha sete bisogna bere, molto semplice.
«L’acqua è necessaria – spiega il professor Michele Carruba, professore di farmacologia e direttore centro di studio e ricerca sull’obesità all’Università di Milano – per tutte le reazioni chimiche cellulari che avvengono all’interno del nostro organismo: pertanto se questa manca o scarseggia, molte funzioni, anche vitali, potrebbero risultare pericolosamente compromesse».
È quindi sbagliato pensare di non bere per sudare di meno: si ha sete perché si suda, non il contrario. E la sete sollecita l’organismo appunto a ripristinare le quantità di liquidi perdute col sudore.
Talvolta la necessità di bere può trovare impedimenti di tipo pratico e richiede anche un minimo di organizzazione pratica. Non è infrequente di trovarsi in luoghi, anche molto comuni, dove non è possibile bere. Questo vale in molte circostanze abituali o lavorative, per esempio nei trasferimenti o anche sullo stesso luogo di lavoro (non sempre sono disponibili le macchine erogatrici di bibite o anche i rubinetti).
Portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua è un impegno elementare, poco gravoso e molto prezioso per la propria salute. Anche molte funzioni mentali e l’efficienza in generale dipendono dalla corretta idratazione corporea. Analogamente, il funzionamento di organi cruciali, come il cuore e i reni, non può prescindere da una adeguata idratazione: pertanto è sbagliato e anche pericoloso trascurare la necessità di bere regolarmente.
Va anche considerato che non sempre la sete è un segnale efficiente per avvertire il bisogno di bere. Forte e intenso nei climi più caldi o dopo affaticamento, quando il corpo ha urgente necessità di liquidi, una iniziale disidratazione può passare inizialmente inavvertita in condizioni meno evidenti. È quanto succede per esempio negli ambienti chiusi, poco ventilati e con scarsa umidità: tale atmosfera induce una continua evaporazione cutanea, con una sensazione di sete più lenta a manifestarsi. Chi vive in ambienti di questo tipo deve bere comunque indipendentemente dal senso di sete.
Inoltre, gli anziani hanno un riflesso della sete meno accentuato, che compare spesso in ritardo rispetto alla necessità di idratazione. Devono quindi assicurare di svuotare a fine giornata una o due bottiglie di acqua da un litro a seconda della temperatura, del grado di attività e di altri alimenti liquidi consumati.
Sul criterio di che cosa bere, la risposta è facile: l’acqua è la bevanda migliore e più utile, oltre che più economica e facile da trovare. The, tisane di erbe o frutta, fredde o anche tiepide o addirittura calde – come si usa in alcuni paesi tropicali – sono ottimi e sani dissetanti. Le spremute o i centrifugati di frutta e verdura sono gustosi e ricchi di vitamine e minerali particolarmente necessari nei mesi caldi.
Da non dimenticare che il sudore non priva soltanto i tessuti di acqua ma anche di sali minerali preziosi. Questi vanno ripristinati con cibi adeguati (al solito frutta e verdura) o con appositi integratori salini.